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venerdì 19 settembre 2008

Il Tortellino d'Oro - III Edizione

Se potessi scrivere dei tag non saprei come etichettare l'evento.
Cevenini, Vito, Tortellino, Giovanni Rana, Sdàure, Umarell, Cinni Scurzoni, Extracomunitari, Balanzone, Burlesconi, Modestia.


Giovedì 18 Settembre. Festa dell'Unità (?) al Porco Nord.
Un Franceschini qualunque parlava a 4 ex-compagni in un spazio dibattiti vuoto.
Qualche umarell cantava in dialetto a cappella (mai sentiti, i Bruschi o qualcosa di simile) in uno stand vicino.

Un qualcuno indossa una maglietta degli Skiantos, ma forse ha sbagliato serata.
Ma l'attrazione era lì, al 99, la Piazza dell'Ulivo (??).

Motivo di cotanta partecipazione:
la terza edizione del Tortellino D'Oro.
Tavoli con farina (fornita dallo sponsor), uova (fornito dallo sponsor). I concorrenti si dovevano sfidare a colpi di mattarello (portato da casa, come le pedine professionali da tombola) per creare il tortellino più bello e più buono. Il ripieno portato da casa, poichè ognuno è custode della formula del proprio preparato, come la cocacola.

Cevenini, sempre affabile, con la battuta pronta, era il presentat(t)ore. Il pubblico prima si chiede chi sia, poi qualcuno ricorda il suo nome e si pensa a lui come prossimo sindaco.
Vito è la spalla. Battute doppiosensistiche su mattarelli grossi e lunghi.
Per la giuria, si materializza Giovanni Rana. Standing ovescion, ma una concorrente sdàura accenna una protesta "meglio a mano che con le macchine". C'è la Spisni, dalla Prova del Cuoco con libro a carico. Cuochi professionisti. Sindaco di comunedellhinterland. Confcommercio fràrìs, come il podestà venuto da lontano per garantire giudizi imparziali.


Concorrenti sdaure. Un concorrente uomo. Un'altro. Una brasiliana, bolognesità in pericolo. Una cinese, dalla bolognina con mattarello: ormai lo straniero è tra noi. Una ragazza di 19 anni. Terza edizione, più partecipanti dell'anno scorso. Un successo. Pronti, via.


Un cinno scurzone venuto da qualche posto della bassa si infila un Balanzone nel braccio e decanta una storiella in dialetto sul tortellino. Folate di applausi dal pubblico non pagante.
Vito rilegge la storiella della tipa che fa i tortellini alla festa da 60anni. Berlusconi è la chiusa chiosa di questa lettura.


Ore tardi. La giuria va a rilento, il brodo non bolle, la giuria non assaggia. La modestia da ufficio mi fa pensare che il giorno dopo mi aspettano 8 ore di lavoro. Decido di tornare a casa, senza sapere la vincitrice/vincitore. Rido all'idea di pensare che il giorno dopo un qualche controllore suonerà alla presenza di fuorisede che prima o poi multerà. Rido ad un cartello.


Viva Bologna!

2 commenti:

  1. Certo che tu ridi sempre....:DDD

    E, parafrasando un famoso striscione appeso fuori da uno dei bar storici "forza bulàggna pàr tòtta la vétta!!!"

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  2. Rido, Rido di tutto Rido
    non faccio apposta Rido
    questo è il mio mestiere

    Rido, se cade Thoeni Rido
    perdo un cognato Rido
    è quasi un mio dovere

    Rido, la gente non capisce
    il gatto sulle strisce
    non si può tradire

    Rido, quando mi pare Rido
    c'ho neanche voglia e Rido
    e poi non rido più

    Rido, nullatenente Rido
    per il tuo bene Rido
    l'amor non sa tacere

    Rido, son sempre in rosso Rido
    faccio la fuga e Rido
    qualcuno deve avere

    Rido, la gente non capisce
    il gatto sulle strisce
    non si può tradire

    Rido, quando mi pare Rido
    c'ho neanche voglia e Rido
    e poi non Rido più

    Rido, mi rigo i dischi e Rido
    non sento l'eco Rido
    son marce anche le pere

    Rido, non c'è più posto e Rido
    guardo una pizza e Rido
    non si può mai sapere

    Rido, la gente non capisce
    il gatto sulle strisce
    non si può tradire

    Rido, chiude la ditta Rido
    tolgo il disturbo Rido
    e poi non Rido più

    Rido, quando mi pare Rido
    quando mi gira Rido
    e poi no rido più

    Rido se gira l'onda Rido
    se cambia il tempo Rido
    si salvi sempre chi può.

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